Rosolia, le cause
La rosolia è una malattia infettiva esantematica causata dal virus RNA che appartiene al genere Rubivirus.
Questo tipo di malattia colpisce soprattutto i bambini e gli adolescenti con un’età compresa tra i 2 e i 14 anni. Il periodo di incubazione è di circa due o tre settimane, mentre il paziente può essere contagioso da 7 giorni prima la comparsa dell’esantema fino ad 8 giorni dopo. Quando viene diagnosticata la rosolia spesso ci si pone una serie di domande e tra queste senza alcun dubbio ci sono anche quelle che riguardano le cause che portano alla contrazione della rosolia.
Questa malattia esantematica, infatti, viene causata da un virus che viene trasmesso nell’aria attraverso le goccioline di saliva o di muchi emesse con gli starnuti oppure con la tosse. Il contagio è determinato nella nascita della rosolia in un bambino oppure in un adolescente. La rosolia non è una malattia pericolosa per i bambini, ma invece può essere per le donne che la contraggono in gravidanza. Le donne incinte infatti possono subire una serie di conseguenze, anche negative, quando la rosolia si manifesta in gravidanza.
Nei primi mesi di gestazione le donne, a causa della contrazione di questa malattia esantematica, rischiano di perdere il bambino con un aborto spontaneo. Il feto infatti viene contagiato attraverso la placenta. Proprio a causa della manifestazione della rosolia durante i mesi della gravidanza le donne e i loro feti possono anche nascere con delle malformazioni oppure infetti dal virus. In quest’ultimo caso riusciranno a liberarsi a distanza di circa 18 mesi dalla nascita.
Per questo motivo i medici sostengono che una donna prima del concepimento deve sottoporsi ad una serie di esami per verificare di essere immune da questo virus e nel caso non lo fosse qualche mese prima del concepimento dovrebbe sottoporsi al vaccino contro questa malattia.